MALTA

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La comunità celebra il ricordo di una suora benedettina italo-maltese: la Beata Adeodata Pisani

Napoli, 29 dicembre 1806 – Mdina, Malta, 25 febbraio 1855

Maria Teresa Pisani nacque a Napoli il 29 dicembre 1806. Fu allevata dalla nonna paterna fino ai dieci anni, quando venne messa in collegio. A diciannove anni si trasferì a Malta, luogo di origine di suo padre. Entrò ventiduenne nel monastero delle Benedettine di Notabile (oggi Mdina), dove professò i voti l’8 marzo 1830, col nome di suor Maria Adeodata. Svolse numerosi incarichi nel monastero, compreso quello di badessa. Aiutò i poveri e raccomandò alle consorelle l’osservanza della Regola. Segnata dalle malattie e dai digiuni, morì il 25 febbraio 1855. Fu beatificata il 9 maggio 2001 sul piazzale dei Granai di Floriana dal Papa san Giovanni Paolo II, durante il suo pellegrinaggio giubilare in Grecia, Siria e Malta.

Martirologio Romano: Nella cittadina di Mdina sull’isola di Malta, beata Maria Adeodata (Maria Teresa) Pisani, vergine dell’Ordine di San Benedetto, che, badessa del monastero di San Pietro, nel sapiente equilibrio dei tempi, svolse con saggezza il suo ufficio, prendendosi cura dell’assistenza ai poveri e ai bisognosi per lo stesso bene spirituale della comunità.

 

La vita di Suor Maria Adeodata (al secolo Maria Teresa) Pisani si svolse in un arco di tempo abbastanza breve: 29 dicembre 1806-25 febbraio 1855.
Nacque a Napoli, dove rimase fino all’età di 19 anni, quando si recò a Malta, paese di origine del padre, il Barone Pisani. Fu allevata dalla nonna paterna e, all’età di 10 anni, quando questa morì, fu messa in collegio, dove ricevette una buona educazione cristiana, della quale serbò memoria per tutta la vita. Per poco più di due anni, in Malta nella località Notabile (ora Medina), visse in modo molto discreto, umile e pio.
A 22 anni fece il suo ingresso al Monastero di San Pietro, delle Suore Benedettine, che la giovane conosceva bene perché vicino alla sua abitazione. La Serva di Dio “fu trovata nello spirito pienamente istruita”, tanto che, solo otto giorni dopo il suo ingresso, la Maestra delle Novizie la chiamò ad aiutarla nell’istruzione spirituale delle educande.
Dopo un anno, iniziò il Noviziato e l’8 marzo 1830 fece la solenne professione religiosa. Una volta inserita pienamente nella Comunità, continuò a condurre la sua vita di umiltà e di sacrificio che l’aveva già distinta da postulante e da novizia. Anche se non cercò mai uffici, nel corso dei 25 anni seguenti alla professione ebbe modo di disbrigarli praticamente tutti. Fu tre volte sacrestana ed infermiera, mansioni da lei predilette, perché le davano maggiori opportunità, l’una di essere più direttamente a contatto con il Signore e l’altra di servire ancora meglio le consorelle. Non si sottrasse all’incarico di portinaia, anche se la distoglieva dal silenzio e dal raccoglimento. Ne approfittava per incontrare e aiutare i poveri, che, autorizzata, radunava e catechizzava.
Il 30 giugno 1847 venne eletta per la prima volta Maestra delle Novizie, ufficio che svolse sino al 30 giugno 1851. Il 30 giugno 1851 venne eletta Abbadessa. Nel biennio in cui ricoprì l’incarico non introdusse novità, ma offrì soprattutto l’esempio delle sue “speciali virtù” per far rifiorire la Regola e aiutare le consorelle a progredire nel loro cammino di perfezione. Eletta Discreta il 30 giugno 1853, fu il suo ultimo incarico non potendo condurlo a termine, a causa delle sue condizioni di salute, mai particolarmente buone e anche a motivo delle penitenze e dei digiuni.
Morì il 25 febbraio 1855. Tutta la spiritualità della Serva di Dio, riflessa nel comportamento nelle diverse tappe della vita e negli insegnamenti contenuti negli scritti, lascia trasparire una vivezza di virtù teologali, cardinali e annesse, che supera di molto i livelli ordinari della vita cristiana vissuta nella stessa vita religiosa e claustrale.
Il processo iniziò già nel 1893, ma fu interrotto dal 1913 al 1989, per ragioni economiche. Il miracolo attribuito alla Serva di Dio risale al 1897 e riguarda la guarigione straordinaria di Madre Maria Giuseppina Damiani, all’epoca Badessa del Monastero Benedettino di Subiaco.