14 GIUGNO – IL CORPUS DOMINI PER PORTARE IL FUOCO D’AMORE NEL MONDO, Papa Francesco

14 GIUGNO – IL CORPUS DOMINI PER PORTARE IL FUOCO D’AMORE NEL MONDO, Papa Francesco

La Chiesa ricorda domenica 14 giugno la Solennità del Corpus Domini, Corpo e Sangue di Cristo e celebra il mistero dell’Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena. Papa Francesco lo ha ricordato all’udienza generale di mercoledì 10 giugno, esortando a perseguire una “vita eucaristica”, ad infiammare il mondo con il fuoco dell’amore di Dio.

Negli ultimi, i sofferenti, i poveri

Salutando i fedeli di lingua italiana, collegati attraverso i media e il web, il Pontefice ricorda l’impossibilità di celebrare l’Eucaristia con manifestazioni pubbliche a causa della pandemia di coronavirus. Solitamente il Papa era solito presiedere la processione del Corpus Domini dalla Basilica di San Giovanni in Laterano a quella di Santa Maria Maggiore; nel 2018 la celebrazione si svolse ad Ostia, nel 2019 nella parrocchia di Casal Bertone, periferia di Roma. Francesco dunque invita a guardare Cristo in tanti tabernacoli viventi:

Tuttavia possiamo realizzare una “vita eucaristica”. L’ostia consacrata racchiude la persona del Cristo: siamo chiamati a cercarla davanti al tabernacolo in chiesa, ma anche in quel tabernacolo che sono gli ultimi, i sofferenti, le persone sole e povere.

La grazia che fruttifica

Nel saluto agli ascoltatori di lingua portoghese, il Papa esorta a vivere in pienezza l’adorazione eucaristica perché chiamati a riflettere nella propria vita la fiamma del suo amore:

Vi invito a guardare con fiducia il vostro futuro in Dio, portando il fuoco del suo amore nel mondo. Appena possibile, ritornate all’adorazione e alla comunione del Corpo del Signore nella Messa di precetto. È la grazia della Pasqua che fruttifica nell’Eucaristia e che rende feconda la nostra vita. Dio vi benedica!

"Può essere bello ma non è certo facile farsi pane.
Significa che non puoi più vivere per te, ma per gli altri.
Significa che devi essere disponibile, a tempo pieno.
Significa che devi avere pazienza e mitezza,
come il pane che si lascia impastare, cuocere e spezzare.
Significa che devi essere umile, come il pane,
che non figura nella lista delle specialità,
ma è sempre lì per accompagnare.
Significa che devi coltivare la tenerezza e la bontà,
perché così è il pane,
tenero e buono".

(Laura R. Prieto)