18 luglio Nelson Mandela Day

18 luglio Nelson Mandela Day

Simbolo della lotta non violenta contro l’apartheid e del miracolo della riconciliazione

OGGI ROLIHLAHLA MANDELA NELSON MADIBA AVREBBE COMPIUTO 102 ANNI

Il suo nome tradizionale era
ROLIHLAHLA letteralmente “colui che genera guai”
MANDELA era il nome del nonno
NELSON gli fu attribuito alle scuole elementari
MADIBA corrisponde al titolo onorifico dei membri anziani della sua etnia

Il Nelson Mandela International Day è una giornata di festa internazionale in onore di Nelson Mandela, celebrata il 18 luglio (compleanno di Mandela). Tale giorno fu dichiarato dalle Nazioni Unite nel novembre del 2009, con il primo Mandela Day celebrato il 18 luglio 2010.

Nel 1964 è condannato all’ergastolo dal regime razzista sudafricano; nel corso dei decenni la sua figura diventa una leggenda e un punto di riferimento in tutto il mondo.

Dopo 27 anni di carcere uscirà l'11 febbraio 1990
come un eroe vittorioso.

È premio Nobel per la pace nel 1993.

Diventa primo presidente di colore del Sudafrica
a maggio del 1994.

Compirà il miracolo della riconciliazione e fonderà la Rainbow Nation, la Nazione Arcobaleno, aprendo la strada alla convivenza, attraverso un lungo “processo di perdono” validato dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione, la Truth and Reconciliation Commission.

La “Commissione per la verità e la riconciliazione”, fu un tribunale straordinario istituito in Sudafrica nel 1995 per “riparare” le violazioni dei diritti dell’uomo nel corso degli anni dell’Apartheid, esaminando le richieste di amnistia e decidendo le giuste misure di risarcimento e riabilitazione delle vittime.

Il successo della Commissione e del suo approccio incentrato assai più sul tema della riconciliazione che su quello della punizione dei responsabili, ha spinto altri paesi ad istituire simili organismi per affrontare e superare le pagine più buie della loro storia.

Il tribunale svolse un ruolo importante nella transizione del Sudafrica dal segregazionismo a una nuova organizzazione democratica con pari diritti per bianchi e neri. Il nome del tribunale, con la parola “riconciliazione”, era in linea con la posizione nonviolenta di Nelson Mandela, che sosteneva che il perdono dovesse essere la principale risposta dei neri a ciò che avevano subito durante l’apartheid.

La “Commissione per la verità e la riconciliazione” rappresenta ad oggi la più celebre applicazione del concetto di Restorative Justice (giustizia riparativa) nell’ambito della violazione dei Diritti dell’Uomo. Mandela scelse infatti di sanare le ferite del Sudafrica attraverso la costruzione di un dialogo tra vittime e carnefici, in antitesi al paradigma della “giustizia dei vincitori” o della Corte penale internazionale, spesso orientata alla sola punizione dei colpevoli.

“Il nostro impegno per la riconciliazione esige che promuoviamo la giustizia e la pace
in un mondo turbato dal peccato e dai conflitti.
Collaboriamo a favorire cambiamenti in tutto ciò che costringe gli altri ad una vita emarginata.
Questa testimonianza a favore della giustizia deve possedere le caratteristiche dell’amore misericordioso,
che sono l’essenza del Vangelo
e della dottrina sociale della Chiesa”

(Costituzioni 6)