23 AGOSTO – Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione

23 AGOSTO – Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione

Su questo commercio disumano l’Occidente, anche con la complicità di capi locali, ha costruito il suo sviluppo economico carico di ingiustizie e disumanità. Per questo, anche la nostra generazione ha una missione morale: la riconciliazione, che sarà possibile a condizione di fare verità sul “commercio triangolare” che sta all’origine del sottosviluppo di vaste aree del mondo e della nostra opulenza indifferente.

Le Giornata per commemorare il commercio transatlantico degli schiavi è entrata in vigore nel 1950 e ha come obiettivo di imprimere nella memoria di tutti i popoli il ricordo della tragedia del commercio degli schiavi e di commemorare la rivolta avvenuta sull’isola di Santo Domingo nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1791, guidata da Toussaint Louvertoure, primo generale maggiore di colore. Tra il XV e il XIX secolo si stima che 30 milioni di giovani africani siano stati strappati alla loro terra e deportati nelle Americhe. Stipati nelle navi in condizioni disumane, moltissimi morirono nel corso della traversata.

La giornata viene celebrata in tutto il mondo per ricordare che le braccia di lavoro non vanno commercializzate e che la dignità del lavoratore deve essere equamente riconosciuta e ricompensata.

Con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dal 1948, che proibisce qualsiasi forma di schiavitù, la comunità internazionale ha posto le basi per una “riparazione” necessaria alla pace tra i popoli.

“Siamo così di fronte al problema fondamentale delle nostre società multiculturali: come sono possibili, insieme, giustizia, cioè il riconoscimento di ciò che a ciascun essere umano, come tale, universalmente e senza distinzioni, è dovuto, e pluralismo delle storie e delle vicende umane?  Non si tratta solo di esistenza, ma anche di apprezzamento e convivenza tra identità religiose e culturali diverse e contrastanti.” (dall’Editoriale di dicembre “Prendiamo Posizione per i diritti umani nel quotidiano”)

Prendiamo Posizione per la giustizia e la dignità

Prendiamo Posizione per i diritti umani nel quotidiano

Non ci resta che continuare a prendere posizione e a mettere in circolo giustizia responsabilita’ e dignita’.

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