In Afganistan evaporano le speranze delle donne: abusi matrimoni forzati e soppressione dei diritti umani

Dopo 20 anni di una terribile e inutile guerra – scatenata dagli USA a seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001– i Talebani hanno riconquistato Kabul e buona parte dell’Afghanistan. E la vita è cambiata in un attimo: “Ci vengono a prendere casa per casa, hanno la lista degli obiettivi”. Cresce la paura per la sorte delle donne che rischiano di essere le prime vittime del nuovo regime che fonda la convivenza civile sulla sharia. Talebani nella lingua Pashtu significa “studenti”: sono fondamentalisti islamici armati che si rafforzarono come gruppo organizzato militarmente durante la resistenza contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan, negli anni Ottanta.

Foto il Post

Usciti vincitori dalla guerra civile, a metà degli anni Novanta instaurarono un regime teocratico basato su una interpretazione estremista dell’Islam e sull’applicazione della legge coranica. Sotto il loro controllo le donne erano sottoposte a un regime di segregazione e violenza: non potevano per esempio lavorare all’esterno delle mura domestiche, fatta eccezione per alcuni medici e infermiere, dovevano essere accompagnate da un parente maschio, per uscire di casa, avevano l’obbligo di indossare il burqa, un velo integrale che copre anche il viso. Nel 2001 il regime dei talebani fu rovesciato dall’intervento militare americano. 

DA OGGI SIAMO DI NUOVO DA CAPO:
CAPITOLAZIONE FINALE DELL’OCCIDENTE?

“Intorno, gli uomini che gridano:
Andate a mettervi il burqa.
Sono i vostri ultimi giorni in giro per le strade.
Uno di questi giorni sposerò quattro di voi”

Foto il Fatto quotidiano

“Una ragazza di 24 anni che frequentava l’università ha inviato la sua testimonianza al Guardian: “Sembra di dover bruciare tutto quello che ho realizzato in 24 anni. Gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico non ci facevano salire per tornare a casa: non volevano prendersi la responsabilità di trasportare una donna”. Una giornalista ha raccontato che i talebani “costringono le famiglie a consegnare le ragazze per i loro soldati”. Se non ora quando: “Non fare accordi in cui i diritti delle donne diventino merce di scambio.” (Il Fatto quotidiano 16/08/2021)

Foto Ansa.it

“Sono preoccupata per le donne e le minoranze”

“Osserviamo completamente scioccati i talebani che prendono il controllo dell’Afghanistan. Sono profondamente preoccupata per le donne, le minoranze e i difensori dei diritti umani. I poteri globali, regionali e locali devono chiedere un cessate il fuoco immediato, fornire urgenti aiuti umanitari e proteggere i rifugiati e i civili”.

 (Ad affermarlo in un tweet è Malala Yousafzai, l’attivista e blogger pakistana e vincitrice del Premio Nobel per la pace per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione) HuffPost 15/08/2021-.

“Sospese le attività sociali e umanitarie”

“Purtroppo le notizie che ci arrivano dall’Afghanistan e soprattutto da Kabul sono notizie molto negative. La città è nel caos e praticamente si sta procedendo unicamente ai rimpatri, perciò tutte le attività caritative che si stavano svolgendo prima sono momentaneamente sospese.”
(Padre Sanavio, rogazionista del Cuore di Gesù)

“Dopo l’ingresso delle milizie integraliste a Kabul, già si intravedono le linee dell’annunciato Emirato islamico, mentre gli stranieri e gli afghani che riescono stanno lasciando il Paese. Il padre rogazionista, presidente di “PBK – Pro Bambini di Kabul”: bisogna trovare un canale di dialogo con il nuovo potere, la solidarietà non può fermarsi soprattutto in pandemia.” (Vatican News 16/08/2021)

UNIAMO LE NOSTRE PREGHIERE A QUELLE DI PAPA FRANCESCO!

“Trovare soluzioni at tavolo del dialogo”