A Milano Cinque giornate per la Giustizia Climatica

“Politiche sul clima solo bla bla bla”

Greta Thunberg sta portando il suo contributo alle manifestazioni che si stanno svolgendo da martedi 28 settembre nel capoluogo lombardo che, per cinque giorni, diventa “capitale del clima”, in vista di Pre-Cop26, il summit delle Nazioni Unite ospitato a Milano sino a sabato 2 ottobre, in preparazione della Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici prevista per novembre a Glasgow.

Le cinque giornate culmineranno in due cortei finali, lo Students’ Strike che si svolgerà il 1° ottobre e la Marcia per la Giustizia Climatica il 2 alle ore 15, entrambi con partenza da Largo Cairoli.

Il programma ufficiale di preCop26 coinvolgerà per la prima volta 400 giovani delegati provenienti da tutti i Paesi per partecipare al dibattito sul clima e verso il quale però i movimenti hanno espresso dei dubbi, in quanto verosimilmente non avrà un peso nelle decisioni finali del ventiseiesimo Summit sul clima.

LA TRANSIZIONE ECOLOGICA NON È… FINZIONE

Milano si è preparata alle cinque giornate 2021 con lo sciopero globale per il clima di venerdì 24 settembre.

La partecipazione diretta al dibattito sul clima è uno dei principali obiettivi dei movimenti ecologisti, anche se il timore dei giovani è che i loro appelli cadano nuovamente nel nulla.

Greta Thunberg arriva all’incontro insieme ai giovani attivisti e dichiara: “Non mi aspetto molto dal vertice, tante chiacchiere come altri meeting”.

Greta ha sottolineato che la transizione ecologica deve sfociare nella giustizia climatica:Giustizia climatica è il termine usato per indicare che il riscaldamento globale costituisce una questione etica e politica e non puramente di natura ambientale o climatica. Ciò avviene collegando gli effetti del cambiamento climatico ai concetti di giustizia, in particolare di giustizia ambientale e di giustizia sociale, ed esaminando questioni quali l’uguaglianza, i diritti umani, i diritti collettivi e le responsabilità storiche per il cambiamento climatico.

Questione fondamentale della giustizia climatica è che coloro che subiscono le conseguenze più gravi del cambiamento climatico sono coloro che hanno contribuito in misura minore a crearlo” (Fonte: Wikipedia).

Anche Papa Francesco, con un videomessaggio, si unisce al coro dei giovani, incoraggiandoli a mettere in crisi gli adulti:

“Non c’è più tempo da perdere, bisogna agire”