Migrare è anche andare verso la morte: una vergogna senza fine per noi dell’occidente

Migrare è anche andare verso la morte: una vergogna senza fine per noi dell’occidente

“Ho appreso con dolore le notizie delle tragedie dei migranti in Texas e Melilla. Preghiamo insieme per questi nostri fratelli morti mentre inseguivano la speranza di una vita migliore; e per noi, perché il Signore ci apra il cuore e queste disgrazie non accadano più.
(Fonte: https://www.vaticannews.va/it).

Preghiere e cambiamento degli stili di vita ha invocato Papa Francesco segnalando alle nostre coscienze due tragedie accadute nei giorni scorsi: in America -al confine tra Messico e Texas – e più vicino a noi, a Melilla, al confine tra Marocco e Spagna.  Nel primo caso i media parlano di strage, nel secondo di carneficina.  Per noi si tratta della “solita disumanità” messa in atto da persone (in Texas) e istituzioni (a Melilla) a difesa del “fortino socio-economico occidentale”, che respinge con violenza chi insegue il sogno di una vita più giusta e dignitosa.

Foto: ilriformista.it/strage-di-immigrati-negli-stati-uniti

In Texas, all’interno di un camion abbandonato, diventato bara per una cinquantina di persone entrate “illegalmente” dal Messico, i migranti erano stipati in condizioni estreme, senza acqua né aria. A scoprire il furgone gli agenti della Homeland Security Investigation, agenzia specializzata nei casi di traffico di esseri umani. Scomparso invece l’autista del mezzo, che lo ha abbandonato dopo aver scoperto i corpi senza vita al suo interno. Il Texas meridionale è da tempo l’area più trafficata per gli attraversamenti illegali di frontiera. I migranti viaggiano in veicoli attraverso i posti di blocco della Border Patrol fino a San Antonio, la grande città più vicina, e da quel punto si disperdono negli Stati Uniti.

Foto: vaticannews.va

La tragedia a Melilla –enclave spagnola in terra africana- è successa venerdì scorso: all’alba circa duemila subsahariani si sono avvicinati alla triplice rete che separa la cittadina marocchina Nador dalla gemella spagnola, Melilla, nel tentativo di raggiungere l’Europa.  La polizia di Rabat ha cercato di fermarli ed è stato il caos. A causa degli scontri e della calca, decine di migranti e 2 due agenti della polizia marocchina sono morti. “Il bilancio, inoltre, potrebbe crescere ulteriormente perché non è stato consentito l’accesso alle Ong e quindi non può essere verificato l’effettivo numero delle vittime.”
(Fonte: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/melilla-18)

Sulla reazione brutale di respingimento delle forze dell’ordine di Rabat si concentrano le organizzazioni a difesa dei diritti umani.

LA NOSTRA POSIZIONE E’ SEMPRE PIU’ NETTA:

Anche per questo in Italia sosteniamo l’iniziativa del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA): unanime la richiesta di un nuovo patto europeo che permetta alle persone di arrivare nel continente attraverso canali sicuri, come si sta sperimentando per i rifugiati ucraini.

“I gravissimi fatti avvenuti a Melilla evidenziano in modo tragico, ancora una volta l’inadeguatezza e la mancanza di umanità e giustizia che caratterizzano la politica europea in materia di migrazioni. Alzare muri di fronte a chi migra per cercare libertà e una speranza decente di vita non può che produrre violazioni della legge e dei diritti e tragedie come quelle che accadono continuamente nel Mediterraneo, alle porte dell’Europa.”
Visita la pagina:  Melilla, una vergogna per l’Europa

Vi invitiamo ad un “viaggio” nel nostro sito: pregare è anche aprirsi a
più consapevolezza e responsabilità…ovunque viviamo e operiamo
nel solco dei Fondatori per
trasformare in ospitalità le attuali ostilità verso i migranti