Papa Francesco in cammino di guarigione e riconciliazione con le popolazioni indigene del Canada

Papa Francesco in cammino di guarigione e riconciliazione con le popolazioni indigene del Canada

 

“Sono molto addolorato e mi unisco ai fratelli vescovi canadesi nel chiedervi scusa, non si possono trasmettere i contenuti della Fede in una modalità estranea alla Fede stessa, è terribile quando, proprio in nome della fede, si rende una contro-testimonianza del Vangelo.”  

Papa Francesco
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Papa Francesco  si appresta a mantenere la promessa fatta alle  delegazioni  dei nativi canadesi ricevuti  in Vaticano in più occasioni,  da marzo a fine aprile, impegnati in un percorso fatto di «verità, giustizia, guarigione, riconciliazione» per quanto subito nelle scuole residenziali cattoliche. Sarà un” viaggio penitenziale”, per proseguire il cammino di riconciliazione intrapreso nei mesi scorsi con i Métis, Inuit e First Nations, popolazioni indigene colpite in epoca coloniale dalle politiche di assimilazione culturale (Fonte vaticannews).

Questo viaggio ha  radici nella tarda primavera del 2020 in cui venne rilanciata su scala mondiale la drammatica notizia del ritrovamento in Canada di una fossa comune in una scuola, la Kamloops Indian Residential School, con oltre 200 resti umani di indigeni canadesi. Fu così scoperchiata la storia delle crudeltà commesse in alcuni istituti finanziati dal governo e gestiti in maggior parte da organizzazioni cristiane, nei quali si cercava di convertire forzatamente i giovani indigeni attraverso quelli che Vatican News anche ieri ha definito «abusi sistematici». Secondo alcune stime, più di 150 mila bambini nativi furono costretti a frequentare le scuole cristiane finanziate dallo Stato per quasi un secolo nel tentativo di isolarli dall’influenza delle loro famiglie e della loro cultura, cristianizzarli e assimilarli agli altri abitanti

Foto: Intersezionale.com

IL VIAGGIO DEL PAPA RICHIAMA ALLA NOSTRA ATTENZIONE
UNO DEI GENOCIDI PIU’ DIMENTICATI DELLA STORIA

Il genocidio dei nativi nord americani inizia con la colonizzazione, prosegue e si istituzionalizza grazie ad una forma perdurante di colonialismo culturale e alla cristallizzazione di pratiche discriminatorie contenute negli ordinamenti di questi stati. Esso è risultato disastrosamente efficace perché ottenuto tramite l’applicazione di tre pratiche :

Lo sterminio: quello fisico, ottenuto tramite la guerra e la distruzione delle risorse mirata ad affamare le tribù;

Il genocidio culturale: la separazione dei bambini dalle loro famiglie e comunità per spezzare quel legame identitario fatto di pratiche e oralità, tramandato di generazione in generazione;

Violenza sulle donne: linfa vitale di ogni civiltà e portatrici dei saperi antichi, dalla sterilizzazione forzata agli attacchi odierni contro le donne native.

Foto: intersezionale.com

L’olocausto americano, conta circa 20 milioni di morti (ma le stime potrebbero risultare riduttive). Lo sterminio operato dai colonizzatori europei è avvenuto per ben 500 anni dal loro arrivo ma si “depotenzia” solo negli ultimi secoli, dal punto di vista bellico, fino ad esaurirsi alla fine del XIX secolo. Da questo momento in poi si opererà con altre modalità, più insidiose e distruttive, volte a sopprimere la memoria e cancellare la storia di intere realtà tribali.

IL VIAGGIO PENITENZIALE DI PAPA FRANCESCO CI RIGUARDA DA VICINO
FACCIAMO NOSTRA LA PREGHIERA DEL CAPO INDIANO SIOUX, YELLOW LARK

O Grande Spirito, la cui voce sento nei venti
e il cui respiro da’ vita a tutto il mondo, ascoltami.
Vengo davanti a Te, uno dei Tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole.
Ho bisogno della Tua forza e della Tua saggezza.

Lasciami camminare tra le cose belle
e fa’ che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato
e le mie orecchie siano acute nell’udire la Tua voce.
Fammi saggio, affinché io possa conoscere le lezioni
che hai nascosto in ogni foglia e in ogni roccia.

Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto a venire a Te, con mani pulite e occhi dritti,
così quando la vita svanisce come la luce al tramonto,
il mio spirito possa venire a Te senza vergogna.