Giornata internazionale delle popolazioni indigene

Giornata internazionale delle popolazioni indigene

Alleati nel riconoscere i loro valori
con Papa Francesco e i giovani di Fridays for future

I popoli indigeni sono unici per l’eredità e la pratica di culture e modi di relazionarsi a genti e ad ambienti. Essi hanno mantenuto caratteristiche sociali, culturali, relazionali, economiche e politiche che sono distinte da quelle delle società dominanti in cui vivono e sono custodi della biodiversità.

Quest’anno la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, del 2007, ha due paladini di eccezione e due circostanze speciali: Papa Francesco con il suo “viaggio penitenziale” in Canada (Papa Francesco in cammino di guarigione e riconciliazione con le popolazioni indigene del Canada) e i giovani di Fridays for future arrivati la scorsa settimana a Torino, da tutto il mondo, per reclamare la giustizia climatica (A Torino si ritrovano i giovani paladini del Pianeta per la giustizia sociale e climatica, delusi dagli adulti).

Quest’anno -in entrambi i casi – non si è trattato “solo” di sostenere i diritti delle popolazioni: Papa Francesco, in Canada ha compiuto un grande gesto di umiltà chiedendo perdono per il genocidio/etnocidio fisico e culturale subito dalle popolazioni indigene dell’America del Nord ad opera dei colonizzatori europei sin dal XVI secolo, anche con il sostegno di religiosi cristiani.

Foto: www.dolcevitaonline.it

Tra le tante pagine oscure della storia, infatti poche hanno goduto di una falsificazione tanto sfacciata quanto il genocidio dei nativi americani, dove i crimini commessi sono stati non solo rimossi ma anzi invertiti di senso e glorificati.

Foto: https:/fridaysforfutureitalia.it

Anche i giovani di Fridays for Future a Torino hanno proclamato la svolta: dalla protesta per le ferite della Terra, alla tutela di chi cura la Terra e difende la biodiversità:

 «Il 9 agosto è la Giornata Mondiale Dei Popoli Indigeni e noi li onoriamo, non solo un giorno, ma sempre, come prima e ultima linea di difesa del nostro ambiente. 

“Con ogni albero che viene abbattuto, viene abbattuta e muore una parte di noi, perché muore il territorio, e senza territorio non c’è aria, non c’è aria per chi popola il mondo. Le persone non respirano più”. Nonostante costituiscano solo il 5% della popolazione mondiale, le popolazioni indigene proteggono l’82% della biodiversità del mondo. “Si può essere umani solo se si sa essere anche pianta, essere anche seme, essere anche frutto. I progetti anti-umanitari nel mondo emergono con furore perché covano il desiderio di estinguere ogni diversità – la diversità della vita, la diversità della cultura, la diversità dei semi, la diversità del territorio.”» (Fonte: https://fridaysforfutureitalia.it).

Nel 2007 l’ONU ha fatto un passo avanti e precisato suoi orientamenti valoriali adottando la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni che enumera una serie di diritti tra cui:

  • il diritto all’autodeterminazione e allo sviluppo culturale(art. 3);
  • il diritto di mantenere e rafforzare istituzioni politiche, giuridiche, economiche, sociali e culturali distinte (art. 5);
  • il diritto di praticare e rivitalizzare tradizioni e costumi culturali (art. 11);
  • il diritto di mantenere e sviluppare contatti, relazioni e cooperazionecomprese le attività a fini spirituali, culturali, politici, economici e sociali, con i propri membri e con altri popoli oltre confine(art. 36).

Oggi Papa Francesco e i giovani di Fridays for future ci indicano la preliminare via basata su responsabilità, riconciliazione e riconoscimento, valori che attraversano il Carisma e la Missione della nostra Congregazione, come precisate nelle Posizioni e nella Dichiarazione del Capitolo 31°.

ANDIAMO AVANTI CON UMILTÀ E FIDUCIA!