Giornata Internazionale della Democrazia

Giornata Internazionale della Democrazia

Cresce nell’orizzonte dell’eguale rispetto per tutti

Festeggiamola nella prospettiva dell’eguaglianza democratica.  In quest’epoca di grandi migrazioni mira a includere tutti nella promessa della libertà eguale, riducendo –se non azzerando – quelle ineguaglianze che fanno avariare il valore della libertà per le persone.  Festeggiamola rinnovando il nostro impegno ad estirpare il fatto radicale dell’ingiustizia: “quella lotteria naturale e sociale, per cui il destino delle persone è modellato dal contesto in cui nascono e crescono come bambine e bambini. Qui vale la massima radicale: nessuno sceglie di nascere, qua e là per il mondo(Fonte: Salvatore Veca, Dizionario minimo. Le parole della filosofia per una convivenza democratica, 2009).

Il concetto di eguale rispetto è al centro del discorso delle norme della politica e delle teorie della giustizia, coincide con le fondamenta delle società democratiche sollecitate a concretizzare forme condivise di società giusta.

L’eguale rispetto può diventare la stella polare nella costruzione di società interculturali nelle quali è riconosciuta, ad ogni persona, pari dignità.

Foto: https://primatreviglio.it/attualit

In questa giornata facciamo memoria di uno dei valori più straordinari che la nostra cultura occidentale può portare in dote nella costruzione di una convivenza del terzo millennio, in piena globalizzazione, dove si mescolano e si confrontano/si scontrano persone, gruppi e istituzioni provenienti da diverse culture e appartenenze.

Impegniamoci, in sintonia con i goals dell’Agenda ONU 2030, a fare la nostra parte per contribuire a riattualizzare il celebre discorso di Pericle, politico, oratore e militare dell’antica Grecia:

Immagine: https:/it.wikipedia.org/wiki

Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: per questo è detto una democrazia. Le leggi assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato, non come atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito.” (Fonte: Tucidide, La guerra del Peloponneso).