Giornate mondiali della pace e della gratitudine

Giornate mondiali della pace e della gratitudine

Facciamo crescere l’umanità in noi e facciamo fiorire la vita nel quotidiano

Viviamo tempi difficili per la pace e per la gratitudine: nella società dell’indifferenza prevale lo scontro, spesso anche armato, e sentimenti più vicini all’ostilità, al risentimento e all’invidia. Come se a livello umano ci trovassimo in un’epoca di regressione delle capacità di amore per l’altro e ci confrontassimo più spesso a sperimentare l’ingratitudine: l’umanità in noi cresce, invece, nell’interdipendenza riconosciuta. La recente guerra tra Russia e Ucraina, ad esempio, per non parlare del conflitto israelo-palestinese, si nutre del desiderio reciproco di “schiacciare”, letteralmente mortificare l’altro e la vita che è in lui.

Sono così tanti i conflitti che incessantemente insanguinano Paesi e flagellano la vita delle persone che la Caritas Italiana nei primi anni duemila vi ha dedicato un’ampia attenzione col “Rapporto di ricerca su finanza e povertà, ambiente e conflitti dimenticati”.

Però la pace, non è solo assenza di guerra. I temi della pace non riguardano solo quelli dei conflitti e delle guerre, ma si allargano a tanti altri aspetti che, se non affrontati con coraggio e consapevolezza dall’uomo, mettono a rischio l’essenza stessa della pace: la salvaguardia della democrazia, il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, la tutela dell’ambiente, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, l’accoglienza e la solidarietà. Questo è celebrare la pace: prenderci cura l’uno dell’altra mentre insieme, con gratitudine, ci prendiamo cura del creato.

“La gratitudine è la memoria del cuore”
(Santa Maria Eufrasia)

Pace e gratitudine sono un cammino. Percorriamolo con la bussola spirituale della Pacem in terris, la Lettera Enciclica di Giovanni XXIII sulla pace fra tutte le genti nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà, dell’11 aprile 1963. Qui il “Papa buono”, traccia una linea che va dalla pace da costruire nel cuore degli uomini ad un ripensamento del nostro modello di sviluppo e di azione a tutti i livelli: “Sulle materie politiche, economiche e sociali non è il dogma a indicare le soluzioni pratiche, ma piuttosto sono il dialogo, l’ascolto, la pazienza, il rispetto dell’altro, la sincerità e anche la disponibilità a rivedere la propria opinione. In fondo, l’appello alla pace di Papa Giovanni XXIII mirava a orientare il dibattito internazionale secondo queste virtù”. (Discorso di Papa Francesco all’incontro promosso dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace nel 50° anniversario della Pacem in terris, 3 ottobre 2013).

Stringiamoci la mano, sugli spalti di pace
(Mario Luzi, poeta)