Per l’Italia i migranti vanno bloccati in Libia o lasciati in mare: politica e diritti umani alla deriva

Per l’Italia i migranti vanno bloccati in Libia o lasciati in mare: politica e diritti umani alla deriva

C’è un “lavoro sporco” da continuare a fare in Libia: impedire, con ogni mezzo, che i migranti raggiungano l’Italia. Per questo il patto scellerato, il Memorandum of Understanding con la Libia, messo in pratica, il 2 febbraio 2017, in maniera tale da non aver nemmeno bisogno di un passaggio parlamentare, sarà rinnovato, a partire dal 2 febbraio prossimo, per altri tre anni. Circola, forse, il sogno di poter realizzare in terra libica hotspot dove poter selezionare “veri richiedenti asilo” da accogliere in Europa e persone non giudicate degne di protezione che resterebbero in Libia o, peggio ancora, con operazioni congiunte, sarebbero rimandate dai paesi da cui sono fuggiti, facendo svolgere ai libici il lavoro peggiore?

Foto: La nave tedesca dell’Ong “Sos Humanity” durante un salvataggio
https://www.avvenire.it/attualita’

Il destino delle persone, tra cui neonati, bambini, minori, donne incinte, che migrano attraverso le rotte mediterranee, in questi giorni, sembra essere quello di rimanere “a bagno” sulle navi delle organizzazioni civili che non rinunciano a mettere in salvo chi scappa da persecuzioni, carestie, guerre, catastrofi naturali derivanti dalle conseguenze dell’accelerazione del cambiamento climatico.

Nella realtà, chi sfugge ai controlli si imbarca con i mezzi che sappiamo e con gli esiti drammatici che sono davanti agli occhi di tutti, nell’indifferenza generale forse anche dovuta ad una dolorosa impotenza individuale e collettiva.

L’invito lanciato da questo sito
#facciamoladifferenzacoimigranti

è sempre più urgente, soprattutto davanti alle attuali disposizioni governative che cercano di «aggirare il trattato di Dublino, mentre ci sono già tre navi a ridosso delle acque territoriali italiane che cercano riparo dal maltempo e quasi mille migranti in forte sofferenza» (Fonte: La newsletter di Maurizio Molinari – La Repubblica).

Foto: https://www.avvenire.it/attualita/

Secondo il governo italiano la richiesta di protezione internazionale dovrà essere presentata a bordo delle navi umanitarie per attribuire la responsabilità della gestione dei migranti soccorsi in capo allo Stato di bandiera della ONG che operano i soccorsi.

Inaccettabile braccio di ferro europeo sull’accoglienza dei migranti
Che schiaccia la dignità – e in alcuni casi la vita – delle persone
#facciamoladifferenzacoimigranti