Giornata mondiale dei diritti

Giornata mondiale dei diritti

Che fine fanno i diritti umani nell’attuale
“terza guerra mondiale a pezzi”?

In questa Giornata 2022 cerchiamo di guardare tutti più lontano, oltre le paure e le indifferenze che attraversano il nostro tempo che è un tempo in cui la dignità e il rispetto di tutti e ciascuno è sempre più a rischio.

Purtroppo, a distanza di più di settant’anni dalla Dichiarazione Universale del Diritti umani, ancora tante disuguaglianze, tanti diritti negati per la salute, per l’istruzione e per l’accesso a un lavoro dignitoso.  Ancora troppi conflitti, troppe situazioni in cui la pace è in costante pericolo e dove l’accoglienza in altri Paesi ha prezzi troppo elevati.

Sono trenta articoli che non hanno perso nulla della loro attualità e basterebbe citare alcuni di essi per capirne tutta l’iniziale preoccupazione per il futuro dell’uomo e della sua dignità.

La Dichiarazione dei Diritti Umani nasce in un contesto occidentale ma si vuole universale, difatti è stato ampiamente verificato che quello dei diritti umani non è un concetto puramente occidentale. Fu a Parigi nel 1968: si festeggiava il ventennale della Dichiarazione e, all’UNESCO, decisero di impegnarsi in un audace esperimento storico ed etnografico. Nacque così una preziosa documentazione curata da Jeanne Hersch: Il diritto di essere uomo tradotto in molte lingue che riporta, ordinato e senza commenti, un immenso materiale delle voci che salivano dal tempo e dallo spazio sui valori dell’umano essere.

Foto: www.libreriadeglistudi.it

Dai paesi più lontani e dalle epoche più remote arrivavano a Parigi i pensieri attraverso i quali l’uomo si è rivelato a sé stesso nella sua inviolabile dignità. Tutti i temi che hanno ispirato la Dichiarazione Universale erano lì, espressi in una Babele di lingue morte e vive. Ed erano come delle offerte “con pietà conservate nei veli di parole d’altri tempi e d’altri luoghi”.

NON BASTA DICHIARARE I DIRITTI,
URGE RICONOSCERLI E SENTIRLI!