Chi Siamo La nostra storia

La Nostra Storia Si rinnova nel XIX° secolo

Si rinnova nel XIX secolo con Rosa Virginia Pellettier futura Santa Maria Eufrasia (1796-1868), che entra a Tours, nel 1814, nell’Ordine fondato da Giovanni Eudes, nel quale riconosce una profezia che le riempirà tutta la vita: rendere presente, alle giovani e alle donne, la Misericordia di Dio che accoglie e accarezza tutti, specialmente i più vulnerabili della società, imitando il più possibile l’ardente carità dei cuori di Gesù e Maria.

Per Santa Maria Eufrasia, l’amore misericordioso di Dio per ognuno di noi trova la migliore espressione nella figura del Buon Pastore. La tenerezza e la sollecitudine del Buon Pastore sono i valori fondanti della Congregazione, nata nel 1835 con l’approvazione di Papa Gregorio XVI. Il Pontefice riconosce nell’intuizione del Generalato, forma organizzativa centralizzata, la possibilità di rispondere, in maniera più rapida ed efficace, alle nuove povertà emergenti nell’epoca della Rivoluzione Industriale.
Il XIX secolo è un secolo di profondi mutamenti sociali che rendono più vulnerabile la vita di donne e bambini. Le molteplici sfide che la società pone alle religiose vengono affrontate da Santa Maria Eufrasia attraverso lo strumento del Generalato che dà un assetto nuovo all’Ordine voluto da San Giovanni Eudes del quale condivide anche il “rischio della misericordia”.

San Giovanni Eudes e Santa Maria Eufrasia hanno attraversato numerose prove personali lungo tutta la loro vita, conflitti con le autorità ecclesiastiche o dentro i propri stessi Istituti. Come hanno reagito? Sono due temperamenti vivi, e le reazioni sono stati effettivamente vive, ma non nel senso di accendere gli scontri. Al contrario, la reazione va in due direzioni, due modi di ricerca:

FECONDITÀ SPIRITUALE E GENERATIVITÀ APOSTOLICA

Nella nuova Congregazione si trovano così a coesistere due spiriti religiosi: quello di San Giovanni Eudes, catalizzatore, che fece presa sull’animo della giovane Rosa Virginia e quello di Santa Maria Eufrasia, impulsivo e innovatore, che conferisce all’Opera maggiore elasticità di movimento, maggiore capacità di espansione, più coesione, più unità, più forza, più attualità. Nel corso degli anni le due Congregazioni continueranno ad interagire, in rapporto alla missione e alla spiritualità, sino all’avvio, nel 2006, di un processo di riunificazione, celebrata il 27 giugno 2014 e favorita anche da un “viaggio di arricchimento” di condivisione delle storie, della spiritualità e del carisma.

Proprio perché desiderava che il mondo intero beneficiasse dell’opera di salvezza iniziata da San Giovanni Eudes, la giovane Superiora del Rifugio di Tours propose alle sue Sorelle che i monasteri, fino ad allora autonomi, condividessero risorse umane e finanziarie: era necessario rispondere in maniera, più rapida ed efficace, alle necessità della Missione nel secolo della rivoluzione industriale e dei relativi sconvolgimenti economici, sociali e culturali. E in poco più di 30 anni, in tutto il mondo, oltre 110 Case di accoglienza si aprirono a giovani donne in difficoltà.

Forse non ci sarebbe stato il Buon Pastore senza il primo piccolo gruppo di Sorelle che ha compreso, condiviso e sostenuto la visione del Generalato di Santa Maria Eufrasia quale cambiamento strutturale nel modo di organizzare i monasteri in risposta alle richieste sempre più numerose di fondare nuove Case di accoglienza. Suor Maria di San Stanislao Bedouet, Suor Maria di San Giovanni della Croce di David, Suor Maria di S. Luigi Roynè, Suor Maria Teresa di Gesù de Couspel hanno vissuto in un’unità di spirito e di cuore, fedeli dell’Opera Santa e vere colonne della Congregazione.

Forse, allora, possiamo dire che queste quattro donne hanno condiviso il carisma comunitario come insieme di carismi individuali che interagiscono con il carisma del Fondatore”.

(cfr. Unite nell’Opera Santa, Commissione di Spiritualità, Angers 1990)

Così come per San Giovanni Eudes, la collaborazione con i laici si conferma una linfa vitale per la nuova Congregazione. In particolare, la Contessa Geneviève d’Andigné e il Conte Augustin de Neuville hanno svolto un ruolo molto attivo nella creazione e nell’espansione della Missione.

Ieri come oggi la collaborazione tra Suore e laici, la mescolanza di talenti, passioni e personalità, si configura come strada maestra per la continuità del Carisma e per il futuro della Missione in corresponsabilità spirituale e apostolica.