Chi Siamo La nostra storia

La Nostra Storia Ha inizio nel XVII° secolo

Ha inizio nel XVII° secolo con Giovanni Eudes (1601-1680), un eccezionale sacerdote per il ruolo giocato nel rinnovamento spirituale della Chiesa francese, in quanto “missionario della divina misericordia” e operaio della nuova evangelizzazione.

Le sue attività di predicatore lo mettono in contatto familiare e quotidiano con una moltitudine di persone nelle città e più ancora nelle campagne. Comprende così come la popolazione fosse esasperata dal peso delle imposte, dalle angherie dei militari e dalla malnutrizione. È toccato dalle miserie morali, dalle povertà materiali, dalle sofferenze delle vittime dell’ingiustizia e dei malati abbandonati a sé stessi. Per il Santo i poveri hanno senza dubbio bisogno di consolazione ma anche di protettori coraggiosi. Lo si sentirà condannare “i mangiatori di popoli, le sanguisughe con le loro superbe case”.

“I beni e il denaro che sono nelle vostre mani, dice ai ricchi, non sono vostri ma di Dio”.

Nel “secolo delle camere di sicurezza”, tutti coloro che sfidavano l’ordine prestabilito, sia religioso, morale, politico o familiare, erano emarginati e meritevoli di carcerazione. La prostituzione era considerata la peste sociale ed il maggior peccato del tempo.

“Le signorine erano diventate oggetto da gioco per tutta la società.
Anche loro venivano incarcerate quando non erano in buoni rapporti con le autorità e i militari”.

UNA GIOVANE DONNA “COSTRINGE” GIOVANNI EUDES A REALIZZARE IL PRIMO “RIFUGIO”

Nel 1641 Giovanni Eudes, a Caen in Normandia, getta le prime fondamenta dell’Ordine di Nostra Signora della Carità, aprendo una Casa Rifugio per donne socialmente emarginate, maltrattate e coinvolte nella prostituzione, già collocate via via temporaneamente presso famiglie o persone amiche.

Tra queste, è la giovane Madeleine Lamy che provoca San Giovanni Eudes a riunire in un’unica struttura le giovani che chiedevano di ravvedersi, apostrofandolo con queste parole:

Dove state andando? Suppongo in chiesa a borbottare le vostre preghiere davanti alle statue dei santi; e allora sarete molto soddisfatti di voi stessi pensando di essere molto devoti. Si potrebbe fare di meglio costruendo una casa per queste povere ragazze che si perdono per mancanza di direzione e di risorse”.

Le collaboratrici del tempo traducono con zelo l’intuizione cardine della vita di Giovanni Eudes:

Io non voglio assolutamente nulla, ma se Dio mi comandasse di volere,

io sceglierei di vivere sempre per aiutare a salvare le anime”.

Il primo piccolo Rifugio, una modesta casa presa in affitto, apre il 25 novembre 1641, grazie alla disponibilità di Marguerite Morin, una pia donna secolare, che ne assume la direzione insieme ad altre collaboratrici tra cui la giovane Marie-Madeleine Herson, nipote di Giovanni Eudes di soli 15 anni. Quel piccolo Rifugio era per lui come “un ospedale per anime ammalate dove le donne accolte potevano ristabilirsi e ritrovare l’integrità spirituale”. Si concretizzava così anche una preoccupazione del tempo che il Santo condivideva già dal 1634 con varie associazioni e personalità del mondo cattolico, religiose e laiche, impegnate nel rinnovamento della vita spirituale e sociale dell’epoca.

UN CAMMINO LENTO E TRAVAGLIATO DA CUI NASCERÀ ANCHE UN “CARMELO”

Nel 1644, quando Marguerite Morin lascia l’opera, Giovanni Eudes ricorre alle religiose della Visitazione. La Madre Patin arriva con due sorelle ma bisognerà aspettare vari anni perché la nuova comunità possa prendere forma.

Nel 1666 arriva l’approvazione papale e nei successivi 150 anni, altri sette Rifugi vedranno la luce in Normandia e in Bretagna, frutto di laboriose concertazioni tra autorità religiose e civili. Durante la Rivoluzione del 1789 tutti i religiosi sono dispersi e le Case chiuse, ma quindici anni più tardi, la maggior parte delle Comunità riapre inclusa quella di Tours: qui nel 1825 una giovane superiora, la futura Santa Maria Eufrasia fonderà, con audacia e lungimiranza, le Suore di Santa Maddalena: all’interno del monastero del Rifugio nasce un Carmelo nel quale alcune giovani accolte, percorso un cammino di conversione, trovano condizioni propizie per realizzare il loro desiderio di vita contemplativa, come segno vivente della tenerezza creatrice e salvatrice di Dio.