Spiritualità Agustina Rivas Lopez

Agustina Rivas Lopez

MARTIRE DELLA MISERICORDIA

La vita di Aguchita è profezia vivente e testimonianza della santità del popolo che vive giorno per giorno di semplicità e di apertura alla “Grazia di Dio che passa” (Santa Maria Eufrasia). Aguchita era una donna libera, forte, infinitamente caritatevole e con una profonda fede in Dio. Coltiva una verità radicale richiamata anche da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et exultate 112:

“Rimanere centrati, saldi in Dio che ama e sostiene. A partire da questa fermezza interiore è possibile sopportare, sostenere le contrarietà, le vicissitudini della vita, e anche le aggressioni degli altri, le loro infedeltà e i loro difetti: «Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8,31)”.

Il 27 settembre 1990 muore per mano dei guerriglieri di Sendero Luminoso, giustiziata insieme a sei abitanti del villaggio La Florida, ai margini della Selva centrale del Perù. Qui svolgeva la sua missione nonostante i pericoli derivanti dai conflitti tra le Forze Armate e i rivoluzionari. La accusano di lavorare con il popolo Asháninka e di predicare la pace. Fu la prima volta che un gruppo armato assassinò deliberatamente una religiosa in Perù.

Scene di vita

L’anno prima del suo martirio, a Lima, fa un ritiro sulla non violenza.
A settembre così scriveva alla Provinciale, Suor Delia:

“Per quanto riguarda la vita interiore, faccio passi da gigante, sembra che siano gli ultimi giorni della mia vita, quindi devo approfittare del tempo che vola, altrimenti mi presenterei nell’eternità con le mani vuote. Il Signore è troppo delicato. Un giorno durante la meditazione mi sono ricordata del grande sogno che ho avuto quando ho scoperto la mia vocazione religiosa: lavorare nella Selva. Sono passati anni da allora e mi dico che il Signore mi ha condotto qui per accontentarmi prima di morire e/o invecchiare, insomma, sono argilla nelle sue mani”.

Aguchita realizza il sogno della sua vocazione di “andare a lavorare nella foresta, con i contadini, in zone di emergenza ed emarginazione”. L’ impegno per la costruzione del Regno di Dio e la sua giustizia nel mondo, si concretizza accanto agli Asháninka, un gruppo etnico originario della Foresta Amazzonica, perseguitato e oppresso per secoli. Questa popolazione è storicamente conosciuta per essere fieramente indipendente e per la resistenza alle aggressioni e influenze culturali esterne, iniziate coi conquistadores spagnoli nel XVI secolo. Lo sfruttamento di questa popolazione culmina durante il boom della gomma (18391913): gli Asháninka sono schiavizzati dai raccoglitori di caucciù e si stima che l’80% della popolazione sia stato ucciso. Ad oggi la maggior parte degli Asháninka sono tornati alle loro terre ancestrali.

L’attualità della sua esistenza

Antonia Rivas Lopez nasce a Coracora il 13 giugno del 1920, circondata da molto affetto. In famiglia, assieme ai suoi dieci fratelli e sorelle, interiorizza i valori della giustizia e della solidarietà e apprende le virtù cristiane, soprattutto l’amore per i poveri. Trascorre un’infanzia molto allegra a contatto con la natura, questo favorirà il suo profondo rispetto per l’ambiente, tanto che oggi la Congregazione ce la indica come “ Segno di una coscienza ecologica”.

Veduta del luogo del martirio

Nel 1942 decide di entrare nella Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Da allora vive con fedeltà incrollabile il suo impegno con la Persona e la missione di Gesù Buon Pastore e confida pienamente nella Provvidenza. Nel suo apostolato con le giovani e le bambine esprime, con grande semplicità, abnegazione, tenerezza, allegria e bontà.

Aguchita si presenta a noi come modello di Santità nella vita quotidiana attraverso la fedeltà alle piccole cose.